Ma negli stessi giorni, nel Parlamento italiano si decideranno anche le sorti della distruttiva, per la scuola e per varie altre strutture pubbliche, Autonomia differenziata, contro la quale ci siamo battuti fin dalla sua prima ideazione. L’AD, se realizzata, porterebbe alla frantumazione del sistema unitario di istruzione e subordinerebbe l’organizzazione scolastica a scelte politiche ed economiche ad essa esterne e estranee. Tutte le materie, oggi di competenza esclusiva dello Stato o in parte divise tra Stato e Regioni, passerebbero a queste ultime, con la creazione di 20 sistemi scolastici diversi. L’AD aumenterebbe la distanza tra Nord e Sud nel sistema scolastico, le diseguaglianze sociali e la diversità di diritti tra i cittadini/e delle varie Regioni. E’ dunque un progetto altamente negativo che va bloccato: siamo ancora in tempo per farlo e lo sciopero ne sarà uno degli strumenti.
Ci sono però vari altri punti su cui chiamiamo allo sciopero il 9 maggio docenti ed ATA. Durante il quale, ribadiremo il nostro NO al taglio continuo delle scuole, SI’ alla riduzione del numero di alunni/e per classe, che renderebbe molto più agevole il lavoro docente e l’apprendimento degli studenti; NO alla divisione e gerarchizzazione dei docenti con la creazione di figure artificiali come il tutor e gli orientatori, con i relativi premi salariali per pochi, a cui contrapponiamo l’assoluta necessità di significativi aumenti salariali che almeno facciano recuperare a docenti ed ATA il loro livello economico tanto peggiorato negli ultimi anni. E lo sciopero è anche contro aberrazioni come la riduzione a 4 anni degli istituti Tecnici e professionali o il grottesco Liceo Made in Italy; serve pure per dire basta con il precariato a vita; per esigere per gli ATA, aumento degli organici, assunzione stabile dopo due anni di precariato e diritto d’assemblea; per sostenere le storiche richieste della scuola Primaria e dell’infanzia per la parità oraria e di retribuzione con gli altri ordini di scuola; per estendere e potenziare la Scuola in carcere; per chiedere rispetto delle differenze contro il sessismo e le fobie di genere, e il pieno riconoscimento del lavoro dei docenti “inidonei”, per protestare contro il continuo mobbing di dirigenti e genitori su docenti e ATA; per esigere l’aumento dell’organico per il sostegno e in particolare la stabilizzazione dei docenti già specializzati o specializzandi per le attività di sostegno agli studenti con disabilità.
Durante lo sciopero i COBAS organizzeranno manifestazioni territoriali. In particolare a Roma l’iniziativa si svolgerà al Ministero dell’Istruzione a partire dalle ore 9.30.
COBAS SCUOLA – Esecutivo nazionale
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